Il 14 settembre la tappa finale della Vuelta a España, la gara ciclistica spagnola, è stata annullata dopo che a Madrid centinaia di manifestanti pro Palestina avevano abbattuto le transenne e occupato tratti del percorso. Le proteste avevano accompagnato gran parte della Vuelta, con contestazioni rivolte alla squadra israeliana. Il danese Jonas Vingegaard, già in cima alla classifica, è stato dichiarato vincitore. Il premier spagnolo Pedro Sánchez ha difeso le azioni di protesta, ricorda El País, esprimendo “rispetto e ammirazione per i manifestanti che protestavano per la situazione a Gaza. ‘La Spagna brilla come esempio. Fa un passo avanti nella difesa dei diritti umani’”. Sánchez è andato oltre, ipotizzando la possibilità di escludere le squadre israeliane dalle competizioni sportive internazionali, così come è stato fatto con la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina. Il ministro degli esteri israeliano ha definito il premier spagnolo “antisemita” e “bugiardo”. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1632 di Internazionale, a pagina 34. Compra questo numero | Abbonati