Un festival musicale neonazista che si doveva tenere nel Regno Unito è stato cancellato dopo le proteste di alcune associazioni per i diritti civili. L’evento, chiamato Resurrection 4, si sarebbe dovuto tenere il 6 e 7 settembre nella città costiera di Great Yarmouth, nella contea di Norfolk. Ma dopo le mobilitazioni di gruppi come Hope Not Hate, le autorità britanniche hanno confermato che non si svolgerà. La coincidenza con il Pride nello stesso fine settimana aveva acceso timori di possibili scontri e di un eccessivo impegno per le forze dell’ordine. Secondo Hope Not Hate, il festival avrebbe rappresentato “il più grande raduno musicale neonazista nel Regno Unito da almeno dieci anni”. Erano già stati venduti più di cinquecento biglietti. Gli organizzatori, inoltre, avevano diffuso materiale razzista e antisemita sui propri canali social. Nick Lowles, direttore di Hope Not Hate, ha dichiarato: “Eventi del genere non hanno posto nelle nostre comunità, come dimostrano le oltre 34mila persone che hanno sostenuto la nostra campagna”. Il cartellone comprendeva gruppi noti per l’uso di simboli nazisti, come i tedeschi Combat Bc, gli statunitensi Birthrite e i Pressure 28. La sede del festival non era stata resa pubblica, ma la polizia aveva già valutato possibili misure per bloccarlo. La legge britannica permette infatti di chiudere un locale per 24 ore se c’è il rischio di disordini o gravi disturbi alla quiete pubblica.
Max Pilley,
Nme

Great Yarmouth, 2024 (Christopher Furlong, Getty)

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Questo articolo è uscito sul numero 1631 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati