Il Bangkok art and culture centre, in Thailandia, ha aperto una mostra sulla collaborazione tra regimi autoritari. Poi si è presentato un gruppo di funzionari cinesi e locali, e la galleria si è trovata “senza altra scelta che fare alcune modifiche”. In un’email ha citato “pressioni dell’ambasciata cinese” che il governo tailandese aveva “trasmesso”. Alcune opere sono state rimosse dalla mostra e termini come “uiguro”, “Tibet” e “Hong Kong” sono stati tolti da altre. “È tragicamente ironico che una mostra sulla cooperazione autoritaria sia stata censurata sotto una pressione autoritaria”, ha dichiarato Sai, l’artista che ha curato la mostra.

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Questo articolo è uscito sul numero 1630 di Internazionale, a pagina 96. Compra questo numero | Abbonati