◆ La Corte internazionale di giustizia, il principale organo giudiziario delle Nazioni Unite, ha espresso un verdetto che potrebbe avere importanti conseguenze per la lotta al cambiamento climatico, stabilendo che gli stati hanno l’obbligo di cooperare per ridurre le emissioni di gas serra e che “il diritto a un ambiente pulito, sano e sostenibile è essenziale per il godimento degli altri diritti umani”. Il parere della corte era stato richiesto dall’assemblea generale delle Nazioni Unite, che aveva accolto un’iniziativa lanciata nel 2019 da un gruppo di studenti di legge delle isole del Pacifico e sostenuta dal governo di Vanuatu. Ai giudici era stato chiesto di chiarire i doveri degli stati in materia di riduzione delle emissioni di gas serra e le conseguenze legali per quelli che li violano. Mentre i paesi industrializzati sostenevano che gli impegni dovevano essere considerati non vincolanti, quelli in via di sviluppo e l’alleanza degli stati insulari chiedevano misure più rigide per assicurarne il rispetto. La corte sembra aver dato ragione a questi ultimi, stabilendo che la violazione degli impegni sul clima costituisce un illecito internazionale che può comportare il risarcimento integrale dei danni subiti da altri stati nel caso in cui sia stabilito un legame chiaro di causalità, cosa difficile ma “non impossibile”. Il parere della corte non è vincolante, ma stabilisce un punto di riferimento che i tribunali chiamati a pronunciarsi sulle cause legate al cambiamento climatico non potranno ignorare facilmente.
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Questo articolo è uscito sul numero 1624 di Internazionale, a pagina 90. Compra questo numero | Abbonati