L’arresto di alcuni politici dell’opposizione – tra cui Blagomir Kotsev, il sindaco di Varna, la terza città del paese – ha provocato nei giorni scorsi una serie di proteste a Sofia e in altri centri della Bulgaria. I manifestanti accusano il partito Gerb, del più volte primo ministro Bojko Borivov, e l’oligarca Deljan Peevski, vera eminenza grigia della politica nazionale, di usare i giudici per mettere a tacere l’opposizione. “Le dittature arrivano a onde d’urto”, scrive il sito Club Z. “Dopo la prima, l’arresto illegale di un oppositore, c’è una fase di normalizzazione. Quindi un altro shock, come la distruzione delle organizzazioni della società civile. Se non c’è una reazione, seguono altre onde d’urto e nuove restrizioni dei diritti e delle libertà. È quello che è successo in Russia e che sta succedendo negli Stati Uniti. In Bulgaria, abbiamo superato queste fasi. E oggi c’è ben poco da salvare”.
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Questo articolo è uscito sul numero 1624 di Internazionale, a pagina 28. Compra questo numero | Abbonati