Gli otto bambini concepiti con il trasferimento pronucleare sono risultati privi delle gravi malattie metaboliche che questa tecnica punta a prevenire, scrive il New England Journal of Medicine. Autorizzata nel Regno Unito dal 2015, la procedura prevede la fecondazione in vitro degli ovuli della madre biologica portatrice di mutazioni del dna mitocondriale che causano i disturbi con lo sperma del padre; il nucleo dell’ovulo della madre viene poi trasferito nell’ovulo di una donatrice, precedentemente privato del proprio nucleo, ma dotato di mitocondri sani.
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Questo articolo è uscito sul numero 1624 di Internazionale, a pagina 89. Compra questo numero | Abbonati