L’Ufficio statale investigativo ucraino (Sbi) ha accusato Vitali Šabunin, uno dei più noti attivisti anticorruzione del paese, attualmente arruolato volontario nell’esercito, di aver evitato la leva militare e di aver usato un veicolo delle forze armate per scopi privati. Šabunin, che in passato aveva più volte criticato le autorità di Kiev, ha respinto le accuse. Come spiega il Kyiv Independent, la notizia ha alimentato le preoccupazioni di una stretta del governo sulla società civile e la lotta alla corruzione. “L’Ucraina deve rimanere una democrazia”, scrive l’Ukrainska Pravda criticando il provvedimento dell’Sbi. “Altrimenti, oltre al territorio, perderemo anche la nostra identità e l’obiettivo ultimo della nostra battaglia comune di questi anni: essere un paese europeo e non una copia della Bielorussia o della Russia”.

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Questo articolo è uscito sul numero 1623 di Internazionale, a pagina 20. Compra questo numero | Abbonati