Da un dente fossile risalente ad almeno 4.500 anni fa è stato sequenziato per la prima volta il dna completo di un uomo vissuto nell’antico Egitto, scrive Nature. L’uomo aveva tra i 44 e i 64 anni e discendeva per l’80 per cento da popolazioni nordafricane e per il 20 per cento da gruppi originari della Mesopotamia, testimoniando i collegamenti tra l’antico Egitto e l’attuale Iraq. I resti erano stati trovati nel 1902 sepolti in un vaso di ceramica a Nuwayrat, 265 chilometri a sud del Cairo. Probabilmente l’individuo in questione era un vasaio: le sue ossa mostrano infatti i segni di una vita di lavoro manuale.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1622 di Internazionale, a pagina 105. Compra questo numero | Abbonati