Uno studio internazionale condotto su 871 non fumatori con cancro ai polmoni, pubblicato su Nature, dimostra per la prima volta il legame diretto tra l’aria inquinata e le mutazioni associate a questo tipo di tumore. Maggiori livelli di polveri sottili corrispondono a un numero più elevato di mutazioni cancerogene, in particolare nel gene tp53, che è lo stesso bersaglio del fumo di tabacco. L’esposizione all’inquinamento atmosferico è associata anche a telomeri più corti, indicatori di una divisione cellulare accelerata tipica dei tumori. In tutto il mondo il cancro ai polmoni è sempre più frequente tra i non fumatori: oggi rappresenta tra il 10 e il 25 per cento dei casi, prevalentemente adenocarcinomi. L’Asia orientale è la regione più colpita.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1622 di Internazionale, a pagina 105. Compra questo numero | Abbonati