Studio trasversale sulla relazione tra diritto penale, politiche di genere e femminilità, Quando le donne uccidono ricostruisce gli omicidi commessi da quattro donne cilene – Corina Rojas, Rosa Faúndez, María Carolina Geel e María Teresa Alfaro – nel corso del novecento. Ma anziché soffermarsi sugli aspetti sensazionalistici spesso già noti di questi crimini, Alia Trabucco Zerán indaga i vari modi in cui la società cilena ha reagito e ha cercato di dare un senso a questi delitti e alle loro autrici. Che si tratti dell’uccisione sistematica dei figli di una famiglia benestante o della dispersione in giro per tutta Santiago del Cile del corpo smembrato di un marito, i casi terribili raccontati in questi capitoli sono sopravvissuti nel tempo attraverso opere teatrali, articoli di giornale, film, performance di danza e opuscoli. È interessante notare che queste rappresentazioni tendono a descrivere gli omicidi come conseguenza di gelosie incontrollate, semplici crimini passionali facilmente liquidabili come aberrazioni. Spesso le colpevoli erano considerate mentalmente instabili o addirittura etichettate come “false donne” perché mostravano tratti e atteggiamenti ritenuti distintamente “maschili”. In altre parole, erano considerate semplici eccezioni. Nient’altro. Trabucco Zerán, tuttavia, propone una lettura più sfumata: invece di attribuire la violenza delle sue protagoniste a una presunta “emotività femminile” o a patologie, l’autrice amplia il proprio sguardo per considerare il contesto sociale, economico ed etnico di queste donne. Più precisamente, presta particolare attenzione a come il genere s’intrecciava con questi altri aspetti delle loro vite, producendo condizioni materiali complesse che finirono per limitare le opportunità di Rojas, Faúndez, Geel e Alfaro, e dunque influenzare i loro comportamenti. La cilena Trabucco Zerán si basa su verbali processuali, articoli di giornale e altre fonti primarie per interpretare le motivazioni e le azioni di queste donne. Così facendo dimostra come il processo contro queste assassine non dipendesse esclusivamente dalla gravità dei crimini commessi, ma in gran parte dal grado in cui le imputate avevano trasgredito i codici di genere sanciti dalla società e dalla cultura cilene. Isabella Pilotta Gois, Latino Book Review
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1620 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati