Il mondo non vuole vedere l’umanità dei palestinesi

◆ L’articolo di Alaa Radwan (Internazionale 1616) mi ha raccontato quello che succede in Palestina più di quanto abbia mai letto e sentito in proposito negli ultimi trent’anni.
Paola Ricci

◆ In merito alla situazione nella Striscia di Gaza (e in Cisgiordania) mi chiedo se un giorno lo stato ebraico sarà mai obbligato a pagare un’indennità di guerra alle vittime, alle loro famiglie; a ricostruire tutto ciò che ha distrutto; a restituire le terre di cui negli anni si è appropriato illegalmente. E se mai nascerà un libero stato palestinese. Se nessuno agisce perché ciò avvenga, è davvero facile perdere qualunque speranza.
Roberta Colleoni

Il grande imbroglio dei concerti

◆ In relazione all’articolo sul monopolio della musica dal vivo (Internazionale 1616) mi permetto di sostenere che la soluzione possa arrivare dal basso. La speculazione sui grandi eventi c’è sempre stata, non solo nei concerti. Il Superbowl e le partite di Nba, per esempio, sono macchine costruite per racimolare il massimo profitto. La promozione dei live musicali dovrebbe partire da una rivoluzione di pensiero. Da una cultura e un tessuto sociale che sostengano i piccoli luoghi di aggregazione musicale con palchi a disposizione di giovani band e nuovi artisti. Moltiplicando questi fenomeni a basso costo, il pubblico non sarà costretto a cedere per forza al ricatto dello show business in grandi arene, ma sarà attratto da una proposta varia, accessibile e di qualità, alimentando la filiera della musica dal vivo in modo sostenibile.
Claudio Morsenchio

Le quattro vite di Mujica

◆ Ho trovato molto interessante l’articolo su José Mujica (Internazionale 1615). Offre una dimensione umana così lontana dalla nostra società che fa riflettere e sperare. Forse un’umanità migliore è possibile, sarà un’utopia ma possiamo ancora immaginarla.
Francesca Santese

Va bene annoiarsi a un concerto classico

◆ L’articolo di Mary Rice (Internazionale 1615) mi è piaciuto così tanto che ho ricominciato ad ascoltare musica classica dopo dieci anni che non lo facevo più. Ho provato un’intensa gioia e commozione, come se stessi riabbracciando delle parti di me. Sto anche pensando di riprendere a suonare il piano.
Anna

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Questo articolo è uscito sul numero 1617 di Internazionale, a pagina 14. Compra questo numero | Abbonati