Il 3 giugno i sudcoreani andranno alle urne per eleggere il successore del presidente Yoon Suk-yeol, destituito dopo il tentativo d’imporre la legge marziale lo scorso dicembre. Il candidato favorito è Lee Jae-myung (nella foto) , il leader del Partito democratico di Corea. Secondo gli ultimi sondaggi prima del silenzio pre-elettorale, Lee potrebbe vincere con un ampio margine. È dal 1997 che le ultime rilevazioni a una settimana dal voto coincidono con il risultato alle urne, scrive Hankyoreh. Lee è dato per favorito dal 45-46 per cento degli intervistati contro il 36-37 per cento del candidato del Partito del potere popolare Kim Moon-soo. Chi vincerà si troverà davanti una strada difficile, scrive Asia Unbound: oltre a dover ripristinare un senso di unità nazionale, affronterà una situazione economica difficile. La produzione industriale e le esportazioni nei settori manifatturiero, minerario, dei servizi e delle costruzioni sono in calo dall’inizio del 2025. E a febbraio la banca di Corea ha tagliato i tassi d’interesse e le prospettive di crescita.
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Questo articolo è uscito sul numero 1616 di Internazionale, a pagina 37. Compra questo numero | Abbonati