Can Xue (Utopia editore)

Nei racconti dell’autrice cinese Can Xue sembra che le regole vadano ogni volta riscritte da capo. Ogni nostra aspettativa sulla geografia, la cronologia, il comportamento umano, perfino sull’esistenza stessa degli oggetti, viene radicalmente messa in discussione in ogni pagina. I misteri di Can Xue, scrittrice che Susan Sontag considerava l’unica speranza della letteratura cinese per un premio Nobel, si nascondono in bella vista. Gli eventi fantastici non si celano in lunghi periodi e in un vocabolario gotico, ma appaiono senza enfasi accanto all’ordinario. “L’uomo che è stato morso non ha un volto”, leggiamo all’improvviso nella suite di racconti che dà il titolo a questa raccolta. “La sua faccia è piatta, ma tra le ampie spalle ha un collo agile ed elegante”. Questa stranezza non disturba affatto il narratore. Sempre nella Città del fumo un giardiniere accetta senza problemi la discesa di una grande nube di inquinamento che oscura il cielo nonostante le difficoltà che ciò comporta per il suo lavoro: “Il mondo non si è rovinato per via del fumo, ma al contrario, è sorta una nuova generazione di animi curiosi”. I personaggi di Can Xue sono persone comuni, giovani sognatori, operai o pensionati apatici, che si adattano allo straordinario. Nel senso del tempo, del luogo e del silenzioso stupore di Can Xue troviamo spesso la semplice bellezza di certi film dello studio Ghibli. Mezzi come treni e traghetti assumono in queste storie un potere curioso, non solo quello di trasportare fisicamente i passeggeri, ma di farlo anche metafisicamente. Gli sconosciuti sfoggiano una saggezza improvvisa e i bambini sono spesso più perspicaci degli adulti. Lo stile di scrittura di Can Xue è talmente originale da rendere impossibili altri paragoni. Disorienta, distrae ed è spesso poco incisivo secondo i canoni tradizionali: le interazioni si svolgono in modo inusuale, le risoluzioni si raggiungono in modo arcano e i personaggi entrano ed escono dalla narrazione con un colpo di penna, invece di seguire convenzioni narrative più immediatamente riconoscibili. Il lettore deve adattarsi all’incompatibilità tra una frase e l’altra così come i personaggi si adattano agli strani eventi delle loro vite, e soprattutto si deve accettare l’idea che qui non ci saranno risposte facili. Chris Allnutt, The Financial Times

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1616 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati