◆ In questa immagine, realizzata dallo spettroradiometro Modis a bordo del satellite Aqua della Nasa, i venti che soffiano sulle isole Curili, tra il nord del Giappone e la penisola della Kamčatka, spingono le nuvole a formare dei vortici a intervalli regolari che ruotano in sensi alterni.
Queste caratteristiche sequenze di spirali sono chiamate scie di von Kármán, e possono formarsi quando un fluido incontra un oggetto alto e isolato. Se il vento è troppo debole, le nuvole si limitano a scorrere in modo omogeneo intorno all’ostacolo. Se è troppo forte, i vortici si rompono e non riescono a mantenere la loro forma. Ma se la velocità del vento è compresa tra 18 e 54 chilometri orari, le nuvole si dispongono in modo da rivelare la forma del flusso d’aria.
Le scie di nuvole assumono orientamenti diversi lungo l’arco dell’arcipelago, indicando che la direzione del vento varia da sudorientale a meridionale. Inoltre si può notare che la forma dei vortici cambia in proporzione al diametro dell’isola che li ha creati. L’isola di Čirinkotan, nell’angolo superiore destro dell’immagine, è larga solo tre chilometri e produce i vortici più piccoli, mentre Ketoj ha un diametro di circa dieci chilometri ed è all’origine di spirali più ampie. I vortici si allargano e divergono man mano che si allontanano dalle isole.
L’immagine mostra che le serie di vortici tendono a comparire dietro isole che hanno una forma più rotonda che allungata. Gli ingegneri e gli architetti sanno che anche gli edifici alti e cilindrici possono dare luogo a scie di von Kármán nelle giuste condizioni. Questo fenomeno può sottoporre le strutture a sollecitazioni pericolose, che possono però essere contrastate usando ammortizzatori o appendici aerodinamiche.–Nasa
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Questo articolo è uscito sul numero 1615 di Internazionale, a pagina 113. Compra questo numero | Abbonati