Kala è un thriller letterario ambientato nell’ovest dell’Irlanda e ruota attorno a un gruppo di amici. La linea temporale oscilla tra le loro vite nel presente e quelle di quando erano adolescenti, formavano band, s’innamoravano, cercavano guai: le solite cose. Kala, il fulcro gentile, selvaggio, disordinato ma adorabile attorno a cui girano tutti, scompare e, nel presente, vediamo cosa resta del gruppo di amici mentre cerca di venire a patti con questa terribile perdita. Come in quasi tutti i thriller ci sono momenti in cui la trama si spinge un po’ troppo oltre. Perché dovrebbero tornare lì, al buio e da soli senza dirlo a nessuno? Come mai nessuno ha messo in discussione la mancanza di risposte ai messaggi da parte di quelle ragazze? Quel tipo di cose abbastanza scontate. Ma mentre leggiamo Kala questi piccoli dettagli sono trascurabili, perché sono lo sviluppo dei personaggi di Walsh, la sua abilità nei dialoghi e la sua indagine dei mondi interiori che fanno funzionare davvero il romanzo. Forse però sono di parte, perché l’Irlanda degli anni 2000 che questo libro descrive è molto nostalgica, vivida e vicina alla mia personale esperienza. Millennial irlandesi, questo romanzo è davvero inquietante e sono certa che vi piacerà. La sua capacità di evocare i momenti privati tra le ragazze – le parole che usano, i modi di osservarsi l’una con l’altra, perfino come si aggiustano i capelli e come si truccano – rende questo romanzo particolarmente piacevole da leggere.
Lucy Sweeney Byrne, The Irish Times

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Questo articolo è uscito sul numero 1615 di Internazionale, a pagina 92. Compra questo numero | Abbonati