Dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità nel 2003 e poi riserva della biosfera nel 2007, la Quebrada de Humahuaca è una valle che sorge nella provincia di Jujuy, nel nordovest dell’Argentina, quasi al confine con la Bolivia. Il nome risale agli omaguacas, un’antica comunità nativa che occupava l’area migliaia di anni fa.

Oggi la valle è associata ai gauchos, i mandriani della pampa, figure emblematiche della cultura argentina. Cavallerizzi nati, considerati banditi dalle autorità coloniali, i gauchos furono una forza ribelle durante la guerra d’indipendenza argentina dal dominio spagnolo all’inizio dell’ottocento. La loro eredità di difensori della libertà è stata raccontata nel poema El gaucho Martín Fierro di José Hernández, che li consacrò a simbolo delle classi popolari e dell’identità culturale argentina. L’associazione gaucha provinciale di Jujuy ha costruito una rete di solidarietà che si occupa di gestire piú di venti mense comunitarie distribuite nella valle per garantire pasti regolari ai bambini e materiale didattico a supporto dell’educazione elementare.

Secondo l’artista Marco Vernaschi, oggi che l’Argentina è guidata dal presidente di estrema destra Javier Milei, che si autodefinisce anarco-capitalista, la cultura gaucha rappresenta un modello di resistenza, basato sui valori di equità, uguaglianza e solidarietà attraverso la continua ricerca di armonia con il mondo naturale. ◆

Queste foto sono state scattate tra il 2014 e il 2021 e fanno parte della serie The land of never after, realizzata nel 2024. La serie faa sua volta parte del progetto Antidote.

I suri, o samilante, sono vicini alla cultura gaucha e discendono dalla comunità indigena omaguaca. In occasione delle feste religiose si vestono di piume e danzano per celebrare una leggenda di queste terre: durante una siccità, un gruppo di nativi si riunì intorno a un falò, pregando che piovesse. Dalle fiamme apparve una femmina di nandú, un uccello autoctono, seguita dai suoi pulcini. Fece un giro intorno al faló e sparì. Poi la pioggia scese a dirotto per vari giorni, mettendo fine alla sofferenza della popolazione. La danza samilante è di grande rilevanza nella cultura gaucha. I samilante hanno infatti il compito di “scortare” la statua della vergine durante le processioni. A sua volta, la vergine è la patrona e protettrice dei gauchos.
La famiglia Gonzales è una delle più attive di Uquía. Guidata da Rosa, la matriarca, e da Ezequiel, è responsabile di organizzare tutte le festività della comunità.
Julia Lamas, matriarca gaucha di Huacalera, si appresta a benedire sua figlia con il rituale della Pachamama (madre terra), prima di cominciare il lavoro di marcatura del bestiame.
Maximiliano “el Chino” Tarifa, giovane gaucho che vive con la famiglia nel cuore della Quebrada.
L’aridità estrema è una delle caratteristiche della valle, che vive prevalentemente di agricoltura.
Il comune di Purmamarca.

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Questo articolo è uscito sul numero 1614 di Internazionale, a pagina 62. Compra questo numero | Abbonati