Provenienti dallo stesso paese degli Abba e di Avicii, i Viagra Boys pubblicano il loro quarto album. Muovendosi tra punk e generi affini si sono ritagliati uno spazio unico grazie a testi stravaganti e talvolta politicizzati, sempre cantati con un sorriso ironico. Il nuovo album si allontana dalla vena politica del precedente Cave world, che prendeva di mira i complottisti contro i vaccini e gli incel da tastiera. Per lo più viagr aboys evita i riferimenti diretti all’attualità, preferendo esplorare temi di paranoia, come mostrano in Best in show pt.IV e Waterboy. Prendere in giro i terrapiattisti è divertente e questo cambio di rotta è positivo: viagr aboys riesce a esplorare liberamente qualunque scenario assurdo immaginato dal frontman Sebastian Murphy. Un momento memorabile è The bog body, in cui Murphy cerca di convincere la fidanzata che la sua ammirazione per un corpo neolitico conservato in una palude è puramente archeologica, e non di altro tipo. Musicalmente, l’album salta tra diversi stili. Nonostante questa varietà, il gruppo mantiene saldo il suo cuore punk, grazie all’interpretazione ruvida e aggressiva di Murphy. viagr aboys è un ritorno alla forma migliore della band, che mette in luce i suoi punti di forza. Anche se mancano pezzi immediatamente orecchiabili come il vecchio successo Sports, l’album offre un’esperienza d’ascolto strana, coinvolgente e piena di personalità.
Oscar Lund, The Skinny

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Questo articolo è uscito sul numero 1612 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati