Nel sistema penale giapponese i diritti delle persone accusate di un reato sono sistematicamente violati, dall’arresto alla condanna. Il problema, scrive The Diplomat, è così radicato che si parla di un “sistema giudiziario degli ostaggi”, perché i sospettati sono spesso detenuti prima del processo per periodi lunghi anche un anno allo scopo di costringerli a confessare. Lo dice un rapporto appena pubblicato da Human rights watch, che denuncia negazioni della libertà su cauzione, detenzioni finalizzate all’estorsione di una confessione, interrogatori a sospettati che hanno chiesto di rimanere in silenzio o di avere un avvocato, interrogatori in assenza di un legale, arresti ripetuti di una persona per prolungare la detenzione prima del processo. Nella foto, in tribunale a Tokyo
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Questo articolo è uscito sul numero 1514 di Internazionale, a pagina 32. Compra questo numero | Abbonati