Il terzo romanzo di Rebecca Kauffman racconta una vacanza condivisa di due famiglie. Sotto la patina della ricchezza, Lisa e Scott Daly e le loro figlie Rae e Kimmy arrivano sull’isola con il loro bagaglio familiare di sospetti e segreti. Lisa porta con sé le ansie su come il matrimonio l’ha elevata dalla sua condizione operaia in West Virginia, e le sue insicurezze sulla fedeltà di Scott. Scott, alcolista occasionale ed esattore professionista, sta nascondendo qualcosa. L’adolescente Rae, intellettuale angosciata, lotta per forgiare la sua identità nella lenta trasformazione fisica che la porta all’età adulta. E Kimmy, la più giovane dei Daly, è alla ricerca spasmodica di attenzione. Per condividere la breve vacanza, Lisa invita la sua amica d’infanzia Poppy Ford con la famiglia. Ma anche i Ford sono gravati dai loro problemi. A differenza della benestante Lisa, Poppy si guadagna da vivere modestamente affittando castelli gonfiabili. Il marito John è sull’orlo di una dipendenza da antidolorifici. Il figlio adolescente Ryan mostra un’attitudine per la scienza e la scoperta che potrebbe servirgli al college, ma anche una difensività e una riservatezza che suggeriscono qualcosa di più oscuro. E la sorellina Alexis si è rasata la testa e si è ribattezzata Alex mentre cerca di capire cosa significherà il suo ingresso negli anni dell’adolescenza. Il prologo di Kauffman è una storia di fantasmi, da cui capiamo che un personaggio non sopravviverà a questa vacanza estiva, e nell’avvicinarsi a questa rivelazione omicida, l’autrice eccelle nella dissezione delle dinamiche familiari. Dalys e Ford sono in bilico sullo sfondo di un’isola paradisiaca. Jonathan Haupt, The Post and Courier

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Questo articolo è uscito sul numero 1414 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati