Si aggiungono nuovi tasselli al giallo del cimitero preistorico a Jebel Sahaba, nel nord del Sudan. Si pensava che gli scheletri riesumati negli anni sessanta fossero le vittime del primo conflitto razziale armato documentato in archeologia risalente a 13.400 anni fa. Ma nuove analisi hanno identificato un centinaio di lesioni guarite e non, per la maggior parte causate da frecce o lance. Questi resti, spiega Scientific Reports, sarebbero la testimonianza di scontri ricorrenti tra i gruppi di raccoglitori che vivevano nella valle del Nilo e fornirebbero indizi sulla violenza nella preistoria, prima della nascita dell’agricoltura.

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Questo articolo è uscito sul numero 1412 di Internazionale, a pagina 111. Compra questo numero | Abbonati