Olivia Rodrigo (geffen/interscope)

Olivia Rodrigo

L’album di debutto della diciottenne statunitense Olivia Rodrigo, attrice e cantante, si apre con una sorpresa, quasi come se volesse scrollarsi di dosso il successo della ballata Drivers licence, pubblicata a gennaio e capace di battere diversi record su Spotify. Il brano di apertura di Sour è il pop punk urlante di Brutal, nel quale la ex star del programma Disney high school musical s’infuria per i suoi problemi sul lavoro e nella guida (“non so nemmeno parcheggiare in parallelo”). La seconda traccia, Traitor, parla di un ex fidanzato infedele e rispecchia la rabbia della prima canzone rallentando però il tempo, facendo avvolgere il brano da un caldo organo e da una delicata chitarra acustica. Nel resto dell’album, da un punto di vista sonoro Rodrigo pesca da influenze diverse, passando da Avril Lavigne (Good 4 U) a un modo di scrivere i testi vicino a Taylor Swift (Enough for you), fino alla melodia sussurrata e sporcata dall’elettronica di Deja vu, che fa venire in mente la neozelandese Lorde. Sour è una buona colonna sonora per la fine della prima storia d’amore, scritta da un talento promettente.

Michael Cragg,
The Observer

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Questo articolo è uscito sul numero 1411 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati