◆ Nei prossimi anni il carbone continuerà a essere un’importante fonte di energia per l’India. Nonostante il paese abbia sottoscritto nel 2015 l’accordo di Parigi, che prevede la riduzione delle emissioni di gas serra, le fonti alternative non sostituiranno il carbone in tempi brevi, scrive Deutsche Welle.

L’India è uno dei paesi con emissioni di gas serra pro capite più basse al mondo. Molti abitanti non hanno ancora una fornitura adeguata di elettricità. Si stima che un abitante degli Stati Uniti consumi in media dieci volte più energia di uno dell’India. Tuttavia, con una popolazione di 1,4 miliardi di persone, l’India risulta il terzo paese per emissioni in termini assoluti, dopo la Cina e gli Stati Uniti. Per migliorare le condizioni di vita degli abitanti, l’India dovrà inevitabilmente produrre più energia. È probabile quindi che continuerà a fare ricorso al carbone, estratto in aree ricoperte da foreste.

In realtà, negli ultimi anni è stato rafforzato il settore delle fonti rinnovabili, che oggi produce il 36 per cento dell’energia del paese. L’energia solare risulta più economica rispetto all’elettricità prodotta con il carbone, ma la rete di distribuzione è inadeguata. Mancano le infrastrutture per sfruttare a fondo fonti intermittenti come l’eolico e il solare. Oltre alle infrastrutture di rete, mancano anche i sistemi di accumulo dell’energia. Considerando le spese per modernizzare le infrastrutture, in India il carbone è ancora la fonte più economica.

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Questo articolo è uscito sul numero 1376 di Internazionale, a pagina 98. Compra questo numero | Abbonati