◆ Le tartarughe marine potrebbero aiutarci a capire lo sviluppo degli uragani, e potrebbero anche essere usate per migliorare le previsioni meteorologiche. Uno studio, pubblicato sulla rivista scientifica Movement Ecology, ha seguito un gruppo di tartarughe durante il passaggio dell’uragano Irene, che ha colpito la costa orientale degli Stati Uniti nell’agosto del 2011, uccidendo 49 persone e causando quasi 16 miliardi di dollari di danni. Diciotto esemplari di Caretta caretta erano stati infatti dotati di gps e sensori della temperatura dell’acqua.

Al passaggio di Irene alcune tartarughe sono rimaste in zona e hanno continuato a immergersi in profondità per nutrirsi. Grazie ai loro strumenti sono state misurate le variazioni di temperatura della colonna d’acqua. Nel tratto di mare tra il New Jersey e la Virginia la superficie del mare è in genere molto calda, ma ad alcuni metri di profondità c’è uno strato più freddo. La tempesta ha causato un rimescolamento dell’acqua con un raffreddamento dello strato superficiale. Questo rimescolamento, finora non considerato nei modelli di previsione, ha probabilmente rallentato la velocità di spostamento dell’uragano, che si è quindi soffermato su alcune aree costiere causando più danni del previsto. Durante e dopo il passaggio di Irene le tartarughe hanno modificato il loro comportamento, allungando la durata delle immersioni. La tempesta ha anche alterato la loro distribuzione.

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Questo articolo è uscito sul numero 1373 di Internazionale, a pagina 90. Compra questo numero | Abbonati