Un numero ancora imprecisato di alunni e insegnanti è stato rapito da una scuola cattolica nello stato del Niger, nel centro-ovest della Nigeria, hanno annunciato il 21 novembre le autorità locali. Si tratta del secondo rapimento di massa nel paese in pochi giorni.

“Riceviamo con profonda tristezza la notizia del rapimento di alunni e insegnanti della scuola St. Mary, nel distretto di Agwara”, ha dichiarato Abubakar Usman, segretario del governo statale del Niger, aggiungendo che “il numero esatto delle persone rapite non è ancora disponibile”.

Usman ha anche sottolineato che, di fronte alla crescente insicurezza nella zona, il governo locale aveva ordinato per precauzione “la chiusura temporanea di tutti i collegi”.

“Purtroppo la scuola St. Mary ha ripreso l’attività accademica senza informare le autorità, esponendo gli alunni e il personale a un rischio evitabile”, ha aggiunto.

La diocesi di Kontagora, che si trova nello stato del Niger, ha affermato in un comunicato che “un commando armato ha attaccato il dormitorio della scuola tra l’una e le tre del mattino, sequestrando alunni e insegnanti, e uccidendo una guardia di sicurezza”.

Nella notte tra il 16 e il 17 novembre venticinque ragazze erano state rapite nel dormitorio di una scuola secondaria nello stato di Kebbi, nel nordovest del paese. Secondo le autorità, una delle ragazze era poi riuscita a fuggire.

Il 18 novembre due persone erano morte nell’attacco a una chiesa a Eruku, nello stato occidentale di Kwara.

L’aggravarsi della crisi ha spinto il presidente nigeriano Bola Tinubu a rinviare alcuni viaggi all’estero e a mettere le forze di sicurezza in stato di massima allerta.

Il 2 novembre il presidente statunitense Donald Trump aveva minacciato un intervento militare in Nigeria in risposta a quella che definisce “una persecuzione dei cristiani”.

Il governo di Abuja aveva smentito che nel paese i cristiani siano perseguitati, sottolineando che gli attacchi colpiscono tutti i nigeriani a prescindere dalla loro appartenenza religiosa, ma aveva comunque contattato l’amministrazione Trump per rafforzare la cooperazione in materia di sicurezza.

In Nigeria i rapimenti di massa a scopo di estorsione sono piuttosto frequenti. Negli stati del centro e del nordovest del paese sono di solito compiuti da bande criminali che le autorità definiscono genericamente “banditi”.

Il nord del paese è anche alle prese da quasi vent’anni con un’insurrezione jihadista che, secondo le Nazioni Unite, ha causato 40mila morti e più di due milioni di sfollati.