Il 12 novembre il presidente statunitense Donald Trump ha promulgato la legge che mette fine al più lungo shutdown nella storia degli Stati Uniti, approfittando dell’occasione per attaccare l’opposizione democratica ed esaltare la sua politica economica.

“Non cederemo mai ai ricatti”, ha dichiarato Trump al momento di firmare il testo appena approvato dalla camera dei rappresentanti, dopo 43 giorni di paralisi delle attività federali che ha sconvolto diversi settori dell’economia statunitense.

Sostenendo di essere uscito vittorioso da questo lungo braccio di ferro, ha attaccato gli “estremisti dell’altro partito”, accusandoli di aver bloccato le attività federali “per motivi puramente politici”.

“Il paese non è mai stato così in salute”, ha aggiunto, anche se i sondaggi segnalano un crescente malcontento dei cittadini sulla gestione dell’economia.

Il 12 novembre, due giorni dopo il senato, la camera dei rappresentanti ha approvato la legge di bilancio con 222 voti a favore e 209 contrari. Sei deputati democratici si sono uniti alla maggioranza, mentre due repubblicani hanno votato contro.

Il 10 novembre otto senatori democratici avevano approvato insieme ai colleghi repubblicani la legge, che proroga il bilancio federale fino al 31 gennaio 2026.

Il testo lascia in sospeso l’estensione degli aiuti per l’assistenza sanitaria, in scadenza alla fine dell’anno, con grande disappunto della base e di molti politici democratici. Si tratta del cosiddetto programma “Obamacare”, l’assicurazione per le famiglie a basso reddito.

Trump non ha fatto mistero delle sue intenzioni, definendo gli aiuti per l’assistenza sanitaria un “disastro” e un “incubo”.

Tra le poche concessioni all’opposizione, la legge prevede il reintegro degli impiegati federali licenziati durante lo shutdown.

Permetterà inoltre di riattivare fino al settembre 2026 il programma di aiuti alimentari per 42 milioni di statunitensi, evitando quindi che possa essere nuovamente sospeso nel caso di una paralisi delle attività federali a fine gennaio.

Il governatore democratico della California, Gavin Newsom, ha denunciato sul social network X una “capitolazione a Trump”, contestando il voto favorevole di alcuni senatori e deputati democratici.

Il leader della minoranza democratica alla camera dei rappresentanti, Hakeem Jeffries, ha invece invitato i repubblicani a mantenere la promessa di organizzare al più presto una votazione sull’estensione degli aiuti per l’assistenza sanitaria.