Il 7 novembre l’Unione europea (Ue) ha introdotto delle restrizioni agli ingressi dei cittadini russi sul suo territorio, a quasi quattro anni dall’invasione russa dell’Ucraina.

“Scatenare una guerra in Europa e pretendere di viaggiare liberamente nel continente è piuttosto difficile da giustificare”, ha dichiarato sul social network X la responsabile della diplomazia europea Kaja Kallas.

A partire dal 7 novembre i cittadini russi non possono più ottenere visti per ingressi multipli, ma solo per un unico ingresso, ha precisato la Commissione europea.

La misura non è però sostenuta da tutti i dissidenti russi, alcuni dei quali sostengono che rafforzerà la propaganda del Cremlino.

In un contesto in cui il presidente russo Vladimir Putin continiua a denunciare l’ostilità dell’occidente nei confronti della Russia, “una misura come questa potrebbe aiutare il governo a isolare ulteriormente la società russa”, aveva affermato Julija Navalnaja, vedova dell’oppositore Aleksej Navalnyj, in una lettera inviata a Kallas a settembre.

Bruxelles considera però il provvedimento anche un modo per difendersi dagli attacchi ibridi attribuiti alla Russia, che negli ultimi mesi si sono moltiplicati in vari paesi europei.

Le restrizioni permetteranno di esaminare con più attenzione le richieste di visto, “riducendo i rischi per la sicurezza europea”, secondo la Commissione europea.

“In un momento in cui aumentano gli atti di sabotaggio e le intrusioni di droni, abbiamo il dovere di proteggere i nostri cittadini”, ha dichiarato Kallas.

Un portavoce della Commissione ha sottolineato che sono previste eccezioni in casi specifici, per esempio “per giornalisti indipendenti e attivisti per i diritti umani”.

“In casi eccezionali gli stati membri potranno anche rilasciare visti per ingressi multipli a persone al di sopra di qualunque sospetto”, ha aggiunto.

Nel 2022, dopo l’invasione russa dell’Ucraina, l’Ue aveva sospeso un accordo che facilitava la concessione dei visti ai cittadini russi. Il numero dei visti rilasciati è passato così da più di quattro milioni prima del febbraio 2022 a circa 500mila nel 2023.

Ma secondo alcuni diplomatici europei, nel 2025 la cifra è tornata a salire. Nei primi otto mesi del 2025 sono stati rilasciati 459.883 visti per ingressi multipli a cittadini russi, con un aumento del 12 per cento rispetto al 2024.

Destinazioni turistiche come Francia, Spagna e Italia sono tra i paesi che rilasciano il maggior numero di visti ai cittadini russi.