L’11 settembre l’emittente pubblica irlandese Rté ha annunciato che l’Irlanda non parteciperà all’Eurovision song contest (Esc) a Vienna nel 2026 se sarà confermata la presenza d’Israele, in un gesto di protesta per la situazione nella Striscia di Gaza.
“La partecipazione dell’Irlanda sarebbe inconcepibile, considerando le terribili perdite umane a Gaza” e gli “omicidi mirati di giornalisti”, ha affermato in un comunicato l’emittente, responsabile della candidatura irlandese al festival.
“La Rté ha quindi deciso che l’Irlanda non parteciperà se sarà confermata la presenza d’Israele”, ha dichiarato.
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L’emittente ha precisato che una decisione definitiva sarà presa dopo che nelle prossime settimane l’Unione europea di radiodiffusione (Uer), che organizza l’Esc, avrà fornito l’elenco dei paesi partecipanti.
Durante l’assemblea generale della Uer a luglio vari paesi avevano espresso forti perplessità riguardo alla partecipazione d’Israele all’edizione del 2026.
I paesi partecipanti sono autorizzati a ritirarsi dal festival fino alla metà di dicembre, senza pagare penali.
La posizione della Spagna
L’Irlanda è uno dei paesi europei che nella primavera 2024 hanno riconosciuto lo stato palestinese, insieme a Spagna, Norvegia e Slovenia.
Qualche giorno fa il ministro della cultura spagnolo Ernest Urtasun aveva ipotizzato il ritiro della Spagna dall’Esc in caso di partecipazione d’Israele. “Qualcosa bisognerà fare”, aveva dichiarato.
La decisione spetterà però all’emittente pubblica Rtve, che l’anno scorso aveva diffuso un messaggio di sostegno ai palestinesi prima di trasmettere l’evento.
Polemiche sul voto del pubblico
All’inizio di settembre anche l’emittente pubblica slovena Rtvslo aveva fatto sapere che la Slovenia non avrebbe partecipato al festival “a causa del genocidio in corso a Gaza”.
Il cantautore austriaco Jj, vincitore dell’ultima edizione dell’Esc, si era detto favorevole all’esclusione d’Israele dalla prossima edizione a Vienna, prima di scusarsi dopo che in Austria erano scoppiate forti polemiche.
Vari paesi, tra cui Spagna e Belgio, hanno anche chiesto una maggiore trasparenza riguardo al voto del pubblico, che l’anno scorso aveva permesso alla cantante israeliana Yuval Raphael, sopravvissuta all’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, di passare dal quindicesimo al secondo posto.