Il senatore colombiano Miguel Uribe, aspirante candidato alle elezioni presidenziali del maggio 2026, è ancora in gravi condizioni dopo aver subìto un attentato il 7 giugno durante un comizio a Bogotá.
Uribe, 39 anni, esponente della destra colombiana, “è stato operato con successo, ma la prognosi rimane riservata”, hanno dichiarato i medici della clinica Santa Fe. Il senatore era stato raggiunto da due proiettili alla testa.
L’attentato ha sconvolto un paese che sperava di essersi lasciato alle spalle decenni di violenza politica e legata al traffico di droga.
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L’8 giugno centinaia di persone sono scese nelle strade delle principali città colombiane per accendere candele, pregare ed esprimere la loro rabbia per l’attentato.
Un video pubblicato sui social network mostra Uribe tenere un discorso durante un comizio, interrotto da alcuni spari.
Secondo la polizia, l’autore dell’attentato è un minorenne, che ha aperto il fuoco intorno alle 17.30. Ferito a una gamba, è stato bloccato dalle guardie del corpo di Uribe, ha spiegato alla stampa Carlos Fernando Triana, il capo della polizia.
I motivi dell’attentato sono ancora ignoti.
“Più di cento investigatori della polizia nazionale sono attualmente mobilitati, in collaborazione con l’ufficio del procuratore generale e i servizi di sicurezza, per chiarire il più rapidamente possibile l’episodio”, ha dichiarato il ministro della difesa Pedro Sánchez.
Uribe fa parte del Centro democratico, il principale partito di destra in Colombia. La formazione è guidata dall’ex presidente Álvaro Uribe (2002-2010). I due non sono parenti.
L’ex presidente ha denunciato un attentato contro “una speranza per la patria”.
L’attuale capo dello stato di sinistra Gustavo Petro ha invece affermato che “quest’atto di violenza non è solo contro Uribe, ma anche contro la democrazia, la libertà di pensiero e il legittimo esercizio della politica in Colombia”.
Nell’ottobre scorso il senatore Uribe aveva annunciato di volersi candidare alle presidenziali del 2026.
È nipote di Julio César Turbay, presidente della Colombia dal 1978 al 1982, e figlio di Diana Turbay, una giornalista rapita dal narcotrafficante Pablo Escobar e rimasta uccisa durante un’operazione per liberarla nel 1991.