Il 18 ottobre il gruppo palestinese Hamas ha affermato, il giorno dopo l’annuncio dell’uccisione del suo leader Yahya Sinwar, che gli ostaggi detenuti nella Striscia di Gaza non saranno liberati fino a quando Israele non avrà messo fine alla sua offensiva.

Israele ha annunciato il 17 ottobre la morte di Sinwar, ucciso il giorno prima in un’operazione dell’esercito a Rafah, nel sud della Striscia.

Hamas, al potere a Gaza dal 2007 e molto indebolito dopo più di un anno di guerra, ha confermato il 18 ottobre la morte del suo leader, considerato la mente dell’attacco senza precedenti in territorio israeliano del 7 ottobre 2023.

Hamas ha affermato inoltre che la morte di Sinwar “rafforzerà il gruppo”.

Il braccio armato di Hamas ha aggiunto che la lotta continuerà “fino alla liberazione della Palestina”.

Il 17 ottobre il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che la morte di Sinwar segna “l’inizio della fine della guerra a Gaza”, e alcuni leader stranieri hanno espresso la speranza che possa aprire la strada a un cessate il fuoco.

Il 18 ottobre il presidente statunitense Joe Biden, in visita a Berlino, ha auspicato “un percorso di pace per il Medio Oriente” e “un futuro migliore a Gaza, senza Hamas”.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, che ha ricevuto Biden, ha chiesto “una tregua e un accordo sul rilascio degli ostaggi”.

Ma il capo di stato maggiore dell’esercito israeliano, Herzi Halevi, ha affermato che la guerra “non finirà prima che siano stati neutralizzati tutti gli autori dell’attacco del 7 ottobre 2023 e prima che siano stati liberati tutti gli ostaggi”.

Sinwar, morto a 61 anni, era il capo di Hamas nella Striscia di Gaza dal 2017. All’inizio di agosto era stato nominato anche leader politico del gruppo dopo la morte di Ismail Haniyeh, ucciso a Teheran il 31 luglio in un attacco attribuito a Israele.

In Israele il Forum delle famiglie, la principale associazione dei familiari degli ostaggi, ha invitato il governo israeliano ad “approfittare di quest’importante svolta per ottenere il rilascio degli ostaggi”.

Delle 251 persone rapite il 7 ottobre 2023, 97 sono ancora in ostaggio a Gaza, anche se 34 sono state dichiarate morte dall’esercito israeliano.

Intanto, il 18 ottobre l’esercito israeliano ha affermato che sta portando avanti la sua vasta operazione a Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza.

Un giornalista dell’Afp e la difesa civile di Gaza hanno riferito di vari raid aerei, uno dei quali ha ucciso tre bambini.

Secondo le autorità di Hamas, l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza ha causato finora la morte di 42.500 persone. L’attacco di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre ha invece causato almeno 1.206 vittime in Israele, secondo un conteggio dell’Afp basato sugli ultimi dati israeliani disponibili.