In silenzio
Tranquillo amico mio
Ti offro lo spirito della lettera
Sovversiva immersa
Sono là per essere i piedi radicati che scaturiscono
[dal suolo
Mai più impallidirò
Mai più sarò confusione
Solamente l’idea abita la mia conoscenza
Come il dna contorto di un campo estivo
Che canta le bizzarrie delle nostre stagioni
M’incarno in una ragazza che parla
Nel silenzio dei tuoi tormenti
Esisto perché sto dove il mio corpo è
Al tuo fianco amico mio per ridere delle nostre assenze
Girare la realtà come un guanto
E vivere là dove vivere bene ci apre le braccia
È in seno alla nostra amicizia che il mondo si forma
Noi lo snodiamo di continuo a forza di aiutarci
Dai nostri discorsi cadono briciole
E all’estremo limite del mondo l’interattività c’incarna.
Nancy Labonté è una poeta, teologa e attivista canadese. Questo testo è uscito sul trimestrale di poesia contemporanea exit nel 2018 (numero 92). Traduzione di Domenico Brancale.
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Questo articolo è uscito sul numero 1414 di Internazionale, a pagina 92. Compra questo numero | Abbonati