La mancanza di esperienza di Zohran Mamdani e le sue posizioni politiche hanno creato una certa preoccupazione anche all’interno del Partito democratico. Dopo la vittoria del 4 novembre guiderà New York, la più grande città degli Stati Uniti: otto milioni di abitanti, un budget da 112 miliardi di dollari, 300mila dipendenti comunali e il cuore della finanza mondiale. Le minacce di Donald Trump non saranno state sufficienti: “Mio piccolo sindaco comunista”, l’ha definito il presidente promettendo di tagliare i fondi federali per la città.

Nato in Uganda da una famiglia indiana 34 anni fa, musulmano, Mamdani è l’antitesi del presidente degli Stati Uniti e anche del democratico Joe Biden. È emerso in un’America che si sfalda sotto i colpi di un presidente-imprenditore ottuagenario e che si dispera davanti al fallimento dei democratici. Ora il partito dovrà prendere posizioni più chiare: verso il centro o più a sinistra? Il dibattito sarà acceso, ed è un bene. Il nuovo sindaco di New York è anticapitalista? Farà scappare i miliardari? Saprà circondarsi di persone competenti? Lo dirà il futuro. Mamdani ha proposto idee semplici, come gli autobus gratuiti o gli affitti calmierati. Ha incontrato le persone che hanno eletto Trump, per ascoltarle. Perché gli immigrati senza lavoro hanno votato Trump? Quali sono i loro problemi quotidiani? Di cosa hanno bisogno? I suoi video hanno fatto breccia e i social media si sono infiammati. Il suo carisma, il suo programma, il suo lavoro sul campo hanno pagato. Inoltre, il 4 novembre due governatrici democratiche, Mikie Sherrill e Abigail Spanberger, sono state elette nel New Jersey e in Virginia. Nel paese ci sono persone che resistono e la vittoria di Mamdani le aiuterà. Trump dovrà affrontare i primi risultati della sua politica: la disoccupazione, i tagli alla sanità e alla spesa sociale, la probabile inflazione legata ai dazi esorbitanti. I suoi metodi di rottura e il suo programma seducono e portano ancora benefici a una parte importante dell’elettorato, ma per altri, sempre più numerosi, i frutti sono più amari del previsto.

Un uomo che incarna l’esatto opposto della sua politica ha conquistato la sua città, New York, dimostrando che la democrazia è viva. Mamdani ha riunito i delusi e i preoccupati. Ha perfino fatto sognare, cosa di cui i newyorchesi avevano un gran bisogno. E il sogno, in politica, è un motore. Dovrebbe essere alla base di qualsiasi progetto sociale. ◆ as

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Questo articolo è uscito sul numero 1639 di Internazionale, a pagina 19. Compra questo numero | Abbonati