In vista del voto che nel 2001 avrebbe eletto Rosa Russo Iervolino sindaca di Napoli, Nino D’Angelo propose a Goffredo Fofi di produrre un manifesto in cui lui e Maradona lo abbracciavano e una grande scritta gridava: “Vogliamo sindaco Fofi!”. La storia si legge alla voce “Maradona” di questa grande enciclopedia a cui Fofi, pedagogo, critico, animatore culturale, stava lavorando prima di morire il 10 luglio scorso. Il libro raccoglie, ordinandole alfabeticamente, schede su personaggi (attori, scrittori, attivisti, artisti: da Eduardo a Gramsci, da Matteo Salvatore a Pasolini) e in misura minore fenomeni culturali, luoghi, eventi (la sceneggiata napoletana, Riesi) riconducibili in senso molto ampio all’Italia meridionale. Fofi aveva vissuto in Sicilia, dove aveva raggiunto Danilo Dolci, e appunto a Napoli (dove aveva fondato la mensa dei bambini proletari), trovandovi amici, collaboratori e fonti d’ispirazione. Sul sud ha scritto prefazioni, interventi, e recensioni: esperienze che confluiscono in questi profili intensi e partecipati che precisano spesso come l’autore ha conosciuto quel dato personaggio o perché è stato importante per lui. Così questo viaggio in un meridione che si allarga fino a Torino e Chicago fa apparire in trasparenza una biografia vissuta andando e tornando a sud, senza mai smettere di pensare. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1639 di Internazionale, a pagina 83. Compra questo numero | Abbonati