Aumentano i siti che vendono l’esperienza di avere “una fidanzata” creata con l’intelligenza artificiale (ia). Secondo gli sviluppatori è una conquista anche per le donne, perché con la tecnologia si elimina un possibile sfruttamento. “Preferiresti il tuo porno con abusi e traffico di esseri umani?”, ha detto al Guardian Steve Jones, gestore di un sito porno basato sull’ia. Ma nel suo libro The new age of sexism Laura Bates osserva che questi bot sono “programmati per essere gentili, docili e sottomessi e per dirti quello che vuoi sentire”, abituando gli uomini a considerare le partner come degli oggetti e facendo così aumentare il rischio di misoginia e violenza contro le donne in carne e ossa.

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Questo articolo è uscito sul numero 1638 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati