I libri italiani letti da un corrispondente straniero. Questa settimana la freelance norvegese Eva-Kristin Urestad Pedersen.

Fa tenerezza il racconto di Alice Zanotti delle tre sorelle, le uniche che parlano italiano, in un paese dimenticato dal mondo al confine tra l’Italia e la Jugoslavia. Un luogo dove quello che non si può dire e non si può fare alza dei muri. Muri che i giovani del posto, comprese le tre sorelle, inevitabilmente sono spinti a cercare di scavalcare. In questo paese minuscolo, circondato dai boschi e infestato dai ricordi oscuri della guerra, deve arrivare una strada che collegherà quella piccola realtà al resto del mondo. Ed è la costruzione di questa strada che porta avanti il racconto. La strada diventa desiderio, un sentimento forte che fa anche paura. Lo sogna una delle tre sorelle: insieme agli altri ragazzi deve saltare un fuoco tenendo un desiderio stretto al petto, ma quando arriva il suo turno si accorge che le fiamme che deve saltare sono immense, molto più alte di quanto pensasse e salvare il desiderio è praticamente impossibile. Il linguaggio poetico di Alice Zanotti non può nascondere che Scintille è un romanzo piuttosto lento, in alcuni momenti addirittura noioso. Mi sembra un peccato, perché con una storia di base così bella – che regge bene da sola senza necessità di finezze linguistiche – si poteva fare di più. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1637 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati