I libri italiani letti da un corrispondente straniero. Questa settimana la freelance norvegese Eva-Kristin Urestad Pedersen.

Una storia sovietica: così descriverei il piccolo capolavoro di Salvatore La Porta, anche se si comincia da tutt’altra parte. Avete mai sentito parlare di Vladimir Demichov? Se la risposta è “no”, non c’è motivo di vergognarsi. Quasi nessuno conosce quel nome né sa qual è stato il suo contributo alla storia dell’umanità. Se non avessi letto il libro di La Porta, anch’io continuerei a ignorarlo. Se invece la domanda è: “Avete mai visto un cane con due teste?”, forse qualcosa ci viene in mente. Forse una foto vista tanto tempo fa, un’immagine così orrenda che l’abbiamo nascosta da qualche parte nel cervello, senza volerla contemplare? Ebbene l’uomo dietro a quell’esperimento che sembrava venire da lontanissimo dietro la cortina di ferro, da un’Unione Sovietica crudele e inumana, era Vladimir Demichov. L’esperimento, per quanto sia impensabile oggi, era un passo importante verso il trapianto di organi umani, una tecnica che oggi, ogni giorno, salva migliaia di vite in tutto il mondo. Allora c’è da chiedersi, come ha fatto Salvatore La Porta: perché non conosciamo tutti il nome di Vladimir Demichov? La risposta è che la sua è una storia sovietica. Leggete Demichov, vi consiglio di farlo, e capirete. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1632 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati