Il voto con cui nel 2016 gli elettori britannici hanno approvato l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, la cosiddetta Brexit, ha causato negli ultimi dieci anni costi economici compresi tra il 6 e l’8 per cento del pil pro capite, pari ad almeno 180 miliardi di sterline (205 miliardi di euro) all’anno. Lo sostiene uno studio del centro di ricerca statunitense National bureau of economic research, scrive Bloomberg, a cui ha preso parte anche l’ex economista della Banca d’Inghilterra Philip Bunn. Una precedente stima dell’Office for budget responsibility, un’agenzia del governo britannico che elabora analisi indipendenti sulle finanze pubbliche, sosteneva che i danni corrispondono solo al 4 per cento del pil pro capite.
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Questo articolo è uscito sul numero 1642 di Internazionale, a pagina 101. Compra questo numero | Abbonati