Alluvioni Almeno 130 persone sono morte nelle alluvioni causate dalle precipitazioni eccezionalmente intense che hanno colpito il Vietnam e la Thailandia. Gli sfollati sono più di trentamila.
Animali Il 24 novembre si è aperta a Samarcanda, in Uzbekistan, la ventesima conferenza delle parti della Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate (Cites). Tra le proposte che saranno discusse c’è l’inclusione dell’anguilla giapponese e di quella americana tra le specie tutelate, una misura che servirebbe a limitare il commercio illegale dell’anguilla europea, a rischio di estinzione. Un’altra punta ad aumentare il livello di protezione per sette specie di squali e vietare il commercio dello squalo pinna bianca oceanico (nella foto). La Namibia inoltre ha chiesto l’autorizzazione a vendere le sue scorte di avorio e corni di rinoceronte per finanziare gli sforzi di conservazione, suscitando le proteste di molti esperti. Il vertice si concluderà il 5 dicembre.
Terremoti Un sisma di magnitudo 5,4 ha colpito la regione di Dacca, in Bangladesh, provocando almeno dieci vittime e più di seicento feriti. Altre scosse sono state registrate in Kamčatka, alle Filippine e nel sud del Giappone.
Vulcani Il vulcano Hayli Gubbi, nel nordest dell’Etiopia, ha eruttato per la prima volta da diecimila anni, emettendo una nube di cenere che ha raggiunto l’India e provocato la cancellazione di decine di voli. ◆ Più di mille persone hanno dovuto lasciare le loro case nel sudest dell’isola di Giava, in Indonesia, a causa dell’eruzione del vulcano Semeru.
Incendi Intorno a Elit, nel nord dell’Iran, un incendio ha distrutto più di dieci ettari delle foreste ircane del Caspio, inserite dall’Unesco nel patrimonio dell’umanità.
Grandine A Brisbane, in Australia, una grandinata con chicchi fino a 14 centimetri di diametro (nella foto) ha danneggiato veicoli ed edifici.
Correnti Il governo islandese ha designato il potenziale collasso del capovolgimento meridionale della circolazione atlantica (Amoc) una minaccia alla sicurezza nazionale. Questa corrente, che trasporta l’acqua calda dai tropici verso l’Artico, si sta indebolendo a causa del cambiamento climatico. Se dovesse fermarsi le temperature in Europa settentrionale crollerebbero. La probabilità che ciò accada prima del 2100 è considerata molto bassa, ma recentemente alcuni scienziati hanno avvertito che la minaccia è sottovalutata.
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Questo articolo è uscito sul numero 1642 di Internazionale, a pagina 106. Compra questo numero | Abbonati