Il 15 novembre un ordigno è esploso lungo la tratta ferroviaria tra Varsavia e Lublino, nell’est della Polonia, danneggiando i binari e bloccando la circolazione nei pressi della cittadina di Mika. Poco dopo il primo ministro polacco Donald Tusk ha parlato di un’operazione di “sabotaggio senza precedenti”. La linea colpita è particolarmente importante dal punto di vista strategico, perché è usata per trasportare gli aiuti militari in Ucraina. Per l’attacco sono stati arrestati due cittadini ucraini sospettati di lavorare per i servizi russi. “Ormai non si possono più avere dubbi sul fatto che la Russia stia compiendo atti ostili contro la Polonia”, scrive Rzeczpospolita. “L’aggressione russa ha attraversato i nostri confini. Certo, non è un conflitto classico, non siamo attaccati con carri armati, bombardieri o fanteria. Ma quest’ultimo episodio avrebbe potuto fare molte vittime. Il conflitto sta diventando sempre meno ibrido”. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1641 di Internazionale, a pagina 23. Compra questo numero | Abbonati