◆ Circa cento palestinesi sono morti nei bombardamenti condotti da Israele nella Striscia di Gaza tra il 28 e il 29 ottobre. Tel Aviv ha accusato Hamas di avere ucciso un soldato israeliano e di aver consegnato i resti dell’ostaggio sbagliato, denunciando una “grave violazione” dell’accordo di cessate il fuoco, scrive l’agenzia France-Presse. La Croce rossa aveva ricevuto una bara contenente i resti di quello che doveva essere il sedicesimo corpo di un ostaggio morto nella Striscia. Ma dopo l’identificazione, l’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu ha riferito che i resti umani non corrispondevano a quelli di nessuno dei tredici ostaggi di cui Hamas doveva ancora restituire le spoglie. “I resti appartengono all’ostaggio Ofir Tzarfati”, di cui alcune parti del corpo erano già state riportate in Israele “in seguito a un’operazione militare condotta circa due anni fa”, ha precisato in un comunicato. Il 29 ottobre Israele ha annunciato la riattivazione del cessate il fuoco, in vigore dal 10 ottobre.

◆ L’esercito israeliano sta posizionando blocchi di cemento dipinti di giallo ogni duecento metri per marcare la cosiddetta linea gialla, l’area della Striscia destinata a rimanere sotto il suo controllo nella prima fase dell’accordo per il cessate il fuoco. Il quotidiano britannico The Guardian riferisce che la linea gialla taglia la Striscia praticamente a metà, lasciando all’esercito israeliano il 53 per cento del territorio: tutta la parte orientale e i confini a nord e a sud, comprese le città di Rafah, Beit Lahia, Beit Hanun e gran parte di Khan Yunis. Mentre Hamas cerca di riaffermare il suo ruolo dopo il ritiro israeliano nella parte ovest, nell’altra metà della Striscia l’esercito di Tel Aviv rafforza i suoi avamposti militari e spara contro chiunque si avvicina alla linea gialla. Il governo israeliano ha ribadito di voler mantenere il controllo della sicurezza a Gaza. Netanyahu ha detto il 26 ottobre che sarà Israele a decidere dove e quando colpire i suoi nemici e quali paesi potranno inviare truppe per sorvegliare la tregua.

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Questo articolo è uscito sul numero 1638 di Internazionale, a pagina 18. Compra questo numero | Abbonati