“Dalla metà di settembre la Conaie, la più grande organizzazione indigena dell’Ecuador, ha convocato uno sciopero a tempo indeterminato per protestare contro la decisione del governo di Daniel Noboa di togliere i sussidi al diesel, che ha fatto passare il prezzo di un gallone da 1,70 a 2,80 dollari (cioè da 40 a 60 centesimi al litro)”, scrive il sito ecuadoriano Gk. I manifestanti hanno bloccato le strade principali del paese e il 12 ottobre, nella capitale Quito, la polizia ha represso con violenza un corteo, lanciando gas lacrimogeni. Dall’inizio dello sciopero una persona è stata uccisa, decine sono state ferite e più di cento sono state arrestate.
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Questo articolo è uscito sul numero 1636 di Internazionale, a pagina 35. Compra questo numero | Abbonati