Shui Zhou, 30 anni, ogni giorno tra le otto e le nove di mattina va in ufficio con cinque colleghi a Dongguan, in Cina. Spesso ci rimane fino alle undici di sera. In realtà non lavora: Zhou paga 30 yuan (circa 3,60 euro) al giorno per avere a disposizione un finto ufficio. “Il fenomeno di fingere di lavorare è ormai molto comune”, spiega Christian Yao della scuola di management della Victoria university a Wellington, in Nuova Zelanda. “Le persone usano questi luoghi per riflettere su cosa fare per trovare un impiego o svolgere lavoretti occasionali”.

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Questo articolo è uscito sul numero 1632 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati