Negli Stati Uniti crescono i timori su come le politiche sanitarie dell’amministrazione Trump potrebbero mettere a rischio la salute pubblica nei prossimi anni. A preoccupare sono soprattutto le decisioni di Robert Kennedy Jr. ( nella foto ), segretario alla salute, sui vaccini. Kennedy ha nominato almeno sette scettici dei vaccini nel comitato federale che decide quali immunizzazioni sono coperte dalle assicurazioni sanitarie. “E gli stati guidati dai repubblicani stanno seguendo l’esempio dell’amministrazione”, scrive il Miami Herald: “La Florida sta cercando di abrogare l’obbligo vaccinale per i bambini in età scolare”. Secondo un sondaggio del Washington Post, “un genitore su sei ha ritardato o evitato almeno una vaccinazione per i figli e il 9 per cento ha saltato vaccini come quelli per morbillo, parotite e rosolia o per la poliomielite, con il rischio di far riemergere malattie gravi ormai sotto controllo”. Le ragioni principali riguardano i timori per gli effetti collaterali e i dubbi sulla sicurezza, alimentati da una crescente sfiducia verso le agenzie sanitarie federali. Secondo il sondaggio, a saltare o rimandare i vaccini sono soprattutto i genitori che scelgono l’istruzione parentale, i bianchi molto religiosi, i repubblicani e le persone con meno di 35 anni. Al contrario, le persone di origine asiatica e i democratici sono tra i più convinti sostenitori dei vaccini.
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Questo articolo è uscito sul numero 1632 di Internazionale, a pagina 28. Compra questo numero | Abbonati