◆ Il cambiamento climatico sta intensificando la frequenza e l’intensità delle tempeste a supercella in Europa, soprattutto nella regione alpina, afferma uno studio pubblicato su Science Advances. Questo tipo di fenomeno atmosferico, caratterizzato dalla presenza di una colonna rotante di aria chiamata mesociclone, si forma quando una massa d’aria calda e umida vicina al terreno ne incontra una più fredda ad alta quota e il vento cambia direzione a seconda dell’altitudine. Le tempeste a supercella possono durare più a lungo di quelle normali, spostarsi per lunghe distanze e raggiungere un’intensità molto maggiore, portando con sé forti venti, piogge torrenziali e grandinate con chicchi di grandi dimensioni, come quella che il 24 agosto ha colpito le province di Rimini e Ravenna. Questi venti sono ancora piuttosto rari in Europa, ma sono già responsabili di gran parte dei danni causati dai fenomeni meteorologici nel continente. Secondo la simulazione condotta da un gruppo di ricercatori svizzeri, un innalzamento delle temperature di tre gradi rispetto ai livelli preindustriali comporterebbe un aumento dell’11 per cento della loro frequenza nel continente, che salirebbe al 50 per cento nelle Alpi e nelle zone adiacenti, compresa l’Italia settentrionale. Finora le tempeste a supercella si sono rivelate molto difficili da prevedere, ma il modello messo a punto dai ricercatori potrebbe permettere di individuarle con maggiore anticipo, migliorando la preparazione e riducendo il loro impatto.

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Questo articolo è uscito sul numero 1630 di Internazionale, a pagina 106. Compra questo numero | Abbonati