La vendetta di Polifemo

◆ La storia di Zerocalcare (Internazionale 1623) accende un faro su Tarek, un ragazzo tunisino che a un certo punto scivola nella vita di strada, fatta di violenza, sostanze e marginalità, arrivando all’inevitabile: un reato e dunque il carcere. Nell’ultima striscia Zero scrive che l’importante sembra essere “tenere lontano dal campo visivo il conflitto, la contraddizione, la criticità”, portando a riflettere su quanto spesso il carcere sia l’unica risposta dello stato alle necessità delle persone in una situazione di fragilità, povertà ed emarginazione. Nella vita della mia famiglia, anni fa, è entrato un ragazzo nigeriano con una storia simile a quella di Tarek. Stargli accanto ci ha fatto scoprire i buchi neri in cui precipitano “i nessuno” di cui parla Zerocalcare. In carcere mancano le cure psichiatriche, la possibilità di comunicare con l’esterno, un progetto dopo la scarcerazione, lacuna grave che scaraventa nuovamente nella vita di strada. Va da sé che questa non-soluzione porti a nuovi reati e ad altri anni di carcere. Se qualche lettore fosse in contatto con altri “nessuno” avrebbe voglia di scrivermi? Muoversi tra le falle del sistema è faticoso. Sarebbe utile e incoraggiante confrontarsi, nel tentativo di restituire un nome, una storia e la dignità alle tante persone imprigionate nell’indifferenza delle nostre istituzioni.
Carlotta

Amere che vieni,amore che vai

◆ Mi ha colpita molto la rubrica di Le Monde sul primo e l’ultimo giorno di una storia d’amore (internazionale.it). Sarà per il titolo che richiama la canzone stupenda. Sarà per l’idea di lasciare all’immaginazione la parte di storia che manca. Credo che ci sia un bisogno forte di raccontare non solo fatti e opinioni ma anche i sentimenti e la vita interiore. E in questo squarcio luminoso su due vite ordinarie ho visto l’unicità e la bellezza della vita quotidiana.
C.G.

Podcast

◆ I podcast Pride e Limoni (internazionale.it) hanno un valore inestimabile per me. Parlano di un periodo storico, il 2000–2001, che è stato per me il seme della crescita politica progressista e di sinistra, che mi ha portato fuori dalla chiesa, dal conservatorismo e dal qualunquismo tossico degli anni berlusconiani. Ma anche un periodo che ha brutalizzato manifestanti, idee e speranze. Venticinque anni dopo c’è sicuramente da non dimenticare e ricostruire.
Fulvio Aquino

Errata corrige

◆ Su Internazionale 1623, nella cartina a pagina 129, il Rio delle Amazzoni è in Sudamerica, non in Africa.

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Questo articolo è uscito sul numero 1624 di Internazionale, a pagina 12. Compra questo numero | Abbonati