La fama è una lama a doppio taglio. Porta privilegi (soldi, opportunità, lodi) ma può anche scatenare crisi esistenziali. Alex Giannascoli, in arte Alex G, affronta questi interrogativi in Headlights, il suo decimo album e il primo pubblicato da una major discografica. “Il tuo desiderio si è avverato?”, si chiede in Is it still you in there?. Anche se ha avuto successo collaborando con Frank Ocean su Blonde nel 2016, Alex G è rimasto a lungo una figura di culto. Ma dal 2022, grazie all’album God save the animals, il suo nome si è imposto. In Head­lights riflette sul successo: “Alcune cose le faccio per amore, altre per soldi / non è che non le voglia / non è che mi senta superiore”, canta in Beam me up. I testi, spesso criptici, a volte diventano diretti, come in Real thing, dove ammette: “Spero di arrivare ad aprile / con i soldi che restano”. Head­lights segna un passo verso sonorità più curate, con sintetizzatori onirici e chitarre riverberate. Il messaggio del disco appare in Bounce boy: “Sono tra le nuvole e prego / dico addio alla vita che conoscevo”. Nel bene e nel male, non si torna più indietro.
Krysta Fauria, Ap

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Questo articolo è uscito sul numero 1623 di Internazionale, a pagina 116. Compra questo numero | Abbonati