Il contrabbando di minerali tra le regioni dell’est della Repubblica Democratica del Congo (Rdc) controllate dai ribelli dell’M23 e il Ruanda ha raggiunto “livelli senza precedenti”, sostengono alcuni esperti delle Nazioni Unite in un rapporto reso noto il 2 luglio. Come sottolinea la Reuters, per la prima volta nel documento è chiamata in causa un’azienda ruandese esportatrice di coltan, la Boss mining solutions. Il governo di Kigali avrebbe anche svolto funzioni di comando e di controllo dei ribelli, oltre a fornirgli armi per neutralizzare gli attacchi aerei. Le entrate del commercio illegale di minerali sono state fondamentali per finanziare l’M23.
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Questo articolo è uscito sul numero 1622 di Internazionale, a pagina 35. Compra questo numero | Abbonati