Per quasi un secolo, passeggiare per le città colombiane di Cartagena e Barranquilla significava far festa. Dai colorati sound system noti come picó usciva un vertiginoso mix di soca giamaicana, highlife ghaneano, soukous congolese, disco araba e capisaldi locali come salsa e champeta. Queste discoteche mobili, solitamente a conduzione familiare, sono sinonimo dei quartieri in cui ogni festa clandestina si è formalizzata in una microeconomia. I selezionatori della musica, i picoteros, avevano stili molto diversi. A Barranquilla, per esempio, c’era Pickup El Coreano, dall’atmosfera artigianale e rétro. A Cartagena c’era El Rey de Rocha, che riempiva campi da baseball e palestre con un complesso sistema di schermi digitali e grandi impianti d’illuminazione. L’euforica libertà del picó racchiude le stratificate idiosincrasie dei Caraibi colombiani, dove etnia, classe e storia coloniale si fondono in un’esperienza di ascolto collettiva unica. La dj e artista visiva Edna Martinez è cresciuta in questo mix sonoro e culturale e nella sua nuova compilation, Picó: sound system culture from the colombian caribbean, ha assemblato una tracklist che è una vera lezione di storia del ritmo. Martinez è originaria di uno dei quartieri periferici di Cartagena e dopo aver vissuto per dieci anni in Germania si è aggrappata al rumore del picó come un conforto: “La cosa che mi fa impazzire in Germania è il silenzio!”. Richard Villegas, Bandcamp Daily
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Questo articolo è uscito sul numero 1622 di Internazionale, a pagina 92. Compra questo numero | Abbonati