◆ Questa foto scattata da un astronauta a bordo della stazione spaziale internazionale mostra l’estremità meridionale del lago Titicaca, sulle Ande peruviane. La superficie del lago riflette la luce solare direttamente verso la fotocamera, creando un effetto ottico chiamato sunglint.
La zona più luminosa, sulla sinistra dell’immagine, è quella dove il riflesso è più forte. Alcune caratteristiche della superficie sono evidenziate da sottili pellicole di oli di origine organica, sostanze naturali che si trovano comunemente negli specchi d’acqua. Questi oli rendono più liscia la superficie e aumentano la riflessione, facendo risaltare diversi archi di colore chiaro prodotti dai venti orientali prevalenti nel periodo dell’anno in cui è stata scattata la foto. Gli archi più ampi si trovano a est dell’isola Taquili.
Una scia a forma di V nell’area più luminosa indica la presenza di un’imbarcazione che naviga verso ovest. Altri elementi resi visibili dal sunglint sono le onde interne, che si formano nelle profondità di una massa d’acqua e possono avere ampiezze di parecchi metri, ma appaiono molto piccole sulla superficie.
Le mappe dei fondali del lago Titicaca indicano che la serie di onde interne in questa immagine si trova nel punto dove l’acqua incontra una scarpata sommersa vicino alla riva, a una profondità compresa tra venti e cinquanta metri.–Nasa
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Questo articolo è uscito sul numero 1622 di Internazionale, a pagina 107. Compra questo numero | Abbonati