Il 28 giugno a Budapest, nonostante il clima di repressione nel paese nei confronti della comunità lgbt+, si è tenuto il Pride. Secondo gli organizzatori hanno partecipato duecentomila persone, “un grave affronto per Fidesz, il partito del premier Viktor Orbán”, scrive il quotidiano d’opposizione Népszava. I partecipanti sono arrivati da tutta Europa per quella che secondo gli osservatori è diventata una protesta contro il governo. Il 29 giugno a Istanbul – dove il Pride è vietato dal 2015 e ogni anno gli attivisti provano a manifestare a piccoli gruppi sfidando il divieto – una trentina di persone sono state arrestate per aver tentato di partecipare a una marcia nel centro della città turca.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1621 di Internazionale, a pagina 28. Compra questo numero | Abbonati