Durante le celebrazioni per il suo novantesimo compleanno, il 2 luglio il Dalai Lama, la massima autorità religiosa del buddismo tibetano, ha annunciato che avrà un successore e che solo le autorità preposte potranno cercarlo e riconoscerlo, scrive The Diplomat. Finora non era chiaro cosa sarebbe successo dopo la morte di Tenzin Gyatso, nato in Tibet nel 1935, leader spirituale e temporale dei buddisti tibetani da quando aveva 15 anni e dal 1959, dopo l’occupazione cinese del Tibet, in esilio volontario in India. Alcuni temevano che non ci sarebbe stato un altro Dalai Lama, dato che la Cina, che considera Tenzin Gyatso un leader separatista, intende controllarne la successione. L’ha già fatto con il Panchen Lama, la seconda carica spirituale del buddismo tibetano, facendo sparire insieme alla famiglia il bambino individuato dal Dalai Lama nel 1995 come reincarnazione del precedente e nominandone uno scelto dal governo cinese. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1621 di Internazionale, a pagina 32. Compra questo numero | Abbonati